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mercoledì 9 aprile 2014

UNE REINE ENFANT. Sofia Coppola trasforma la delfina di Francia in una star pop-rock


In occasione della 65° mostra cinematografica di Venezia, alcuni esperti e critici si sono riuniti nella conferenza Nazionale del cinema alla quale ha partecipato come ospite d'onore, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che ha proposto un'attenta riflessione sul noto film di Sofia Coppola: Marie Antoinette.
La regista, figlia d'arte, ritorna ancora una volta accompagnata da Kristen Dust che, in questo caso, veste i panni di un personaggio che è stato centrale per la storia della Francia.
Il film rilegge in chiave pop le vicende della delfina francese in carica al fianco di Luigi XVI nel 1774, soffermandosi sulla psicologia di una regina che è stata fortemente discussa nel corso della storia.
Il film non ha vinto il Leone d'oro perché la descrizione della protagonista è stata definita da alcuni critici cinematografici ‘eccessivamente moderna’, motivo per il quale, in una recente intervista la regista ha affermato «L'intento era proprio quello di spostare l'attenzione  sulla regina francese descrivendola come un'adolescente viziata; una vera e propria Paris Hilton dei giorni nostri, con tanto di chihuahua nella borsetta, tralasciando gli avvenimenti politici».  Tanto di cappello alla regista che è riuscita nel suo intento.
La scenografia è ciò che maggiormente attira l'attenzione degli spettatori grazie alla scelta di costumi eccentrici, alle strepitose riprese all'interno della reggia di Versailles e alle immagini accattivanti come i dolcetti decorati apposta per le riprese, le calzature preziose e le acconciature stravaganti: un must have  per tutte le regine che seguivano la moda e le tendenze del tempo.
I riferimenti alla storia tuttavia non mancano, ci sono e possono essere sintetizzati in un'unica scena: quella in cui Marie Antoinette s'inchina davanti ad una folla di rivoluzionari dall'alto di un balcone.
Ma per quale motivo il governo di Marie Antoinette e Luigi XVI è stato tanto debole al punto da scatenare una rivoluzione così violenta?
I motivi politici ci sono, ma alla base c'è il matrimonio e l'impegno di potere precoce dei sovrani.
Entrambi, appena adolescenti, si trovarono immersi in una situazione più grande di loro e non seppero gestirla perché immaturi e presi da interessi futili come ricevimenti, feste, passeggiate.
Il popolo francese, stanco di un re-fantasma e di una regina viziata, incuranti della condizione di povertà nella quale vivevano, e dei privilegi di cui solo una parte della società disponeva, diede vita ad una rivoluzione ‘invitando’ i regnanti a trasferirsi nella capitale in modo che questi potessero rendersi conto della situazione critica del paese che stavano governando.
Il 5 ottobre del 1789, la folla di manifestanti marciò su Versailles penetrando nella reggia, il re e la regina furono costretti a lasciare la loro amata abitazione.


Grande sostenitrice dell'assolutismo, Marie Antoinette è stata una regina capace di nascondere le sue debolezze dietro un paio di scarpe firmate "Manolo" e una chioma decorata con gabbiette di uccelli cinguettanti. Una regina vittima di pettegolezzi, insoddisfatta e umiliata per la mancanza di attenzione da parte del marito che reagiva passivamente ad ogni sua proposta, anche a quelle più piccanti … ma siamo proprio sicuri che si tratti di una storia del XVIII secolo?

imma m.

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