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sabato 19 aprile 2014

MADAME SCANDALE: Marie Antoinette schiava del suo tempo?

Lo scorso 19 febbraio agli alunni della IV B del liceo linguistico “Carlo Levi” di Marano (NA) è stata proposta la visione di uno dei capolavori di Sofia Coppola: “Marie Antoinette” , interpretata da Kirsten Dunst, famosa per il ruolo di Mary Jane Watson in “Spiderman”.
La pellicola rilegge in chiave moderna uno dei personaggi più controversi del XVIII secolo: la regina Marie Antoinette di Francia, descritta quasi come ereditiera alias rock star.

Dopo aver lasciato Vienna per recarsi in Francia, la giovane donna è costretta ad una serie di riti quali le remise [1] e le coucher [2], che non faranno altro che introdurla ad una straziante vita coniugale, dove il sesso sarà solo una fonte d’acqua fresca nel deserto.
La donna sarà costretta a convivere con una montagna di riti inutili e stravaganti e subire la discriminazione per le sue origini austriache da parte della corte che la crede fredda e frigida, incapace quindi di donare un erede alla corona.
Diventata regina a soli 18 anni per la morte di Luigi XV, Antoinette soffocherà la propria insoddisfazione in un comportamento totalmente inadatto ad una giovane del suo rango, tanto da prendere l’appellativo di Madame Scandale. Sono queste le scene più avvincenti e ‘giovani’ del film, poiché colgono l’aspetto adolescenziale della Delphine: gli abiti sfarzosi di Rose Bertin [3], le acconciature eccentriche di Léonard, il gioco d’azzardo, il fumo, l’alcool e la voglia sfrenata di assistere all’alba di un nuovo giorno in compagnia degli amici faranno da sfondo alla sua vita di sovrana

"Aveva 18 anni, era giovane e voleva comportarsi da tale. Non fa niente di male e soprattutto non ci sono differenze tra quello che faceva lei e quello che facciamo noi oggi!" afferma Laura -studentessa della IV Bl- durante il dibattito seguito alla proiezione.
Nella seconda parte del film vediamo una Antoinette più matura, costretta ad apportare leggeri cambiamenti al suo comportamento dopo le lettere di rimprovero della madre e soprattutto dopo il parto della cognata che la riporterà con i piedi per terra, dovrà quindi affrontare i problemi sessuali col marito e i problemi di natura economica del suo Paese, dovuti alla guerra dei Sette anni, alla partecipazione della Francia alla rivoluzione americana e -perché no?- allo sfarzo di Versailles.

Dopo la visita da parte del fratello, Giuseppe II, che definirà Marie e Luigi “due pasticcioni”, la coppia riesce finalmente ad avvicinarsi ed 'erosare' [4] . Avranno infatti quattro figli, ma solo una, Maria, riuscirà a raggiungere l’età adulta.

  

Nel 1789 Luigi XVI convocherà gli Stati Generali: questo segnerà l’inizio della rivoluzione francese poiché a partire da questa data il Terzo stato continuerà a chiedere sempre più diritti e libertà, dalla formazione dell’Assemblea Nazionale Costituente alla presa della Bastiglia, simbolo dell’assolutismo reale.
La notte tra il 5 e il 6 ottobre del 1789 vedrà la reggia assalita da popolane affamate che avevano intenzione di “riportare a Parigi il fornaio e la fornaia”: una scena commovente che vedrà Marie inchinarsi al suo popolo, un gesto che zittirà la folla,un gesto che , senza l’uso di una sola parola, lascerà intendere la ritrovata maturità psicologica della protagonista, tanto che il conte di Mirabeau sarà autore di una delle frasi che meglio descrivono questo personaggio: “ Oggi il re ha un solo uomo con sé: sua moglie!

La famiglia reale sarà costretta a recarsi a Parigi, da dove tenterà di scappare. Questo atto sarà cruciale per le vicende politiche del Paese, causando una separazione tra giacobini, foglianti e cordiglieri.
Finalmente nel 1791 il popolo parigino otterrà la costituzione e, dopo vari scontri con l’Austria, si arriverà a deporre il sovrano, costituendo la “Convenzione”.

Marie Antoinette è sempre stata descritta come una donna perfida, ammaliatrice nei confronti del sovrano, ladra delle casse francesi e traditrice del proprio marito per soddisfare i proprio piaceri lussuriosi sia con uomini che con donne. Ma per noi oggi cos’altro sembra Marie se non una schiava del proprio tempo?
luca b.



[1] le remise: cerimonia secondo la quale Marie Antoinette abbandona gli abiti austriaci per indossare vesti francesi.
[2] le coucher: cerimonia del coricarsi alla quale partecipava tutta la corte. La coppia va  a letto e l’arcivescovo benedice il talamo. Alla fine la coppia viene lasciata sola,ma il matrimonio venne consumato molto più tardi.
[3] Marie-Jeanne Rose Bertin è stata una stilista e modista francese.

[4] Per l’EROS bisogna sapere OSARE: la sfera invisibile e forte che separa un corpo dall’altro deve essere EROSa; sapiente, gentile,ma deciso è l’amore di chi entra in un giardino rigoglioso per dare acqua alla sua ROSa. (Giacomo Lopez)

sabato 12 aprile 2014

Maria Antonietta e la Francia della Rivoluzione


Maria Antonietta è un film del 2006 diretto dalla figlia d’arte Sofia Coppola.
La pellicola si concentra sul periodo d’oro della protagonista Maria Antonietta d’Asburgo che, giovanissima, viene data in sposa al delfino di Francia, Luigi XVI, e che vede caricati sulle sue spalle i delicati rapporti tra i due stati.
Lo stile e la scelta della colonna sonora, volutamente provocatori, hanno suscitato numerose critiche ma, d’altra parte, grazie ad esse il film perde la solita pesantezza dei lungometraggi storici e riesce a descrivere in chiave moderna la vita di  quella che è stata una delle regine più criticate di Francia.
Il film narra la storia della regina dall’arrivo a Versailles, dove non è vista di buon occhio dal popolo in quanto straniera, sino ai primi moti rivoluzionari,  causati dalla forte pressione economica  e alla fuga dei sovrani da corte.
Nella prima parte del film vengono messe in risalto le sfumature emotive della protagonista, che appena trasferitasi a Versailles  comincia a vivere nelle frivolezze, dedicandosi  a  costosi passatempi per rimediare alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato.
In molte scene la macchina da presa si concentra su abiti e costosissime stoffe, su bellissime scarpe, stravaganti acconciature e mille prelibatezze.  Insieme questi elementi rappresentano l’eccessivo ‘ozio di corte’.
Il comportamento di Maria Antonietta favorisce l’odio del popolo nei confronti di una regina che, nonostante la crisi finanziaria della Francia, non rinuncia a spese talmente ingenti da procurarle l’appellativo di “Madame Deficit”.
I moti rivoluzionari raggiungono il culmine con la presa della Bastiglia, un carcere-fortezza simbolo della monarchia. E’ il 14 luglio 1789. Nonostante ciò, i sovrani decidono di rimanere a Versailles. Più tardi la folla parigina invade il palazzo reale per portare a Parigi i sovrani. In questa scena, la regina apre la finestra e s’inchina al suo popolo rappresentando la monarchia che cede ad esso. A 20 min. dalla fine del film, dunque, l’attenzione del regista si sposta sulla rivoluzione.

Dopo la marcia su Versailles, nell’ottobre 1789, il re tentò la fuga con la famiglia. Venne bloccato a Varennes, al confine col Belgio, e portato nuovamente a Parigi dove venne processato e messo agli arresti domiciliari. I seguito fu detronizzato e arrestato ufficialmente. Nel settembre  1792 la Francia fu dichiarata una repubblica. Il 21 gennaio 1793, Luigi XVI fu ghigliottinato a Place de la Concorde.  La moglie, Maria Antonietta, lo seguì  sulla ghigliottina il 16 ottobre 1793.
martina r.

giovedì 10 aprile 2014

Maria Antonietta: tra vizi e divertimento


Abiti coloratissimi, quantità incredibili di scarpe, ciprie e rossetti esagerati, colazioni, pranzi e cene interminabili, scenari sontuosi, musiche travolgenti…sono queste le cose che restano impresse di più nella memoria quando ripensiamo al film “Maria Antonietta” diretto da Sofia Coppola.

E i protagonisti? E le loro storie? E la Storia, quella con la “S” maiuscola che è entrata da oltre duecento anni nei nostri libri? Fa solo da sfondo ai pensieri di una ragazzina che si trova a vivere in una delle corti più importanti del mondo (forse la più importante in quell’epoca) e in uno dei momenti più significativi per la storia, non solo della Francia. E così anche la Contessa di Polignac o il Conte Fersen sono solo i compagni di gioco della piccola Maria Antonietta.

E così anche gli accordi che spinsero l’imperatrice d’Austria Maria Teresa a dare in sposa al futuro re di Francia Luigi XVI la sua figlia più amata sono solo accennati per fare posto alla meraviglia e alla paura di quella quattordicenne austriaca che si trova improvvisamente a vivere a Versailles. Forse sono proprio le musiche moderne a renderci l’idea dei pensieri che dovevano correre nella testa di quella ragazza.
Molto spesso, durante il racconto dei primi anni a corte, la giovane sembra vittima della noia e impegnata in lunghe, frivole e inutili discussioni con i suoi nuovi amici francesi.
Convinta dalle necessità della politica e dall’intervento del fratello, abbandonerà gli eccessi degli anni giovanili e darà alla luce gli attesi eredi del trono di Francia, ma è già tardi, è troppo tardi perché Maria Antonietta e il marito sono diventati il simbolo negativo della situazione politica di tutto il Paese.

Brevissimo, nel film, lo spazio dedicato al popolo: nella scena finale la famiglia reale lascia la sua reggia e le stanze devastate sono il segnale dell’inizio della rivoluzione. Ma anche la rivoluzione diventa lo sfondo della vicende di Maria Antonietta.

Ed è quasi come se quella ragazza avesse voluto lasciare fuori dalla propria vita, ma inutilmente, le urla della gente, il rumore degli spari, il sangue che avrebbe versato tutta la Francia in quegli anni. Sappiamo tutti che Maria Antonietta rappresentava (con Luigi XVI) quel mondo antico, quell’Ancien Regime che la rivoluzione, una volta decapitati il re e la regina, avrebbe cancellato per sempre.

Proprio nel fatto che il film evidenzia i lussi e gli eccessi e tutte le piccolissime e inutili cose della vita quotidiana di quei nobili, si può leggere, invece, il contrasto con la vita dura e difficile per il popolo. Quei contrasti eccessivi e intollerabili, del resto, avrebbero fatto scoppiare una delle rivoluzioni più famose della storia dell’uomo, una rivoluzione che avrebbe cambiato, partendo dalle idee dell’Illuminismo, la politica, l’economia, la società, la religione e la cultura della Francia e del resto del mondo.

Quello di Sofia Coppola, allora, è un film non solo piacevole da vedere (e da ascoltare) ma anche utile per vedere un evento storico da una prospettiva diversa e nuova.


cristina d.

mercoledì 9 aprile 2014

UNE REINE ENFANT. Sofia Coppola trasforma la delfina di Francia in una star pop-rock


In occasione della 65° mostra cinematografica di Venezia, alcuni esperti e critici si sono riuniti nella conferenza Nazionale del cinema alla quale ha partecipato come ospite d'onore, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che ha proposto un'attenta riflessione sul noto film di Sofia Coppola: Marie Antoinette.
La regista, figlia d'arte, ritorna ancora una volta accompagnata da Kristen Dust che, in questo caso, veste i panni di un personaggio che è stato centrale per la storia della Francia.
Il film rilegge in chiave pop le vicende della delfina francese in carica al fianco di Luigi XVI nel 1774, soffermandosi sulla psicologia di una regina che è stata fortemente discussa nel corso della storia.
Il film non ha vinto il Leone d'oro perché la descrizione della protagonista è stata definita da alcuni critici cinematografici ‘eccessivamente moderna’, motivo per il quale, in una recente intervista la regista ha affermato «L'intento era proprio quello di spostare l'attenzione  sulla regina francese descrivendola come un'adolescente viziata; una vera e propria Paris Hilton dei giorni nostri, con tanto di chihuahua nella borsetta, tralasciando gli avvenimenti politici».  Tanto di cappello alla regista che è riuscita nel suo intento.
La scenografia è ciò che maggiormente attira l'attenzione degli spettatori grazie alla scelta di costumi eccentrici, alle strepitose riprese all'interno della reggia di Versailles e alle immagini accattivanti come i dolcetti decorati apposta per le riprese, le calzature preziose e le acconciature stravaganti: un must have  per tutte le regine che seguivano la moda e le tendenze del tempo.
I riferimenti alla storia tuttavia non mancano, ci sono e possono essere sintetizzati in un'unica scena: quella in cui Marie Antoinette s'inchina davanti ad una folla di rivoluzionari dall'alto di un balcone.
Ma per quale motivo il governo di Marie Antoinette e Luigi XVI è stato tanto debole al punto da scatenare una rivoluzione così violenta?
I motivi politici ci sono, ma alla base c'è il matrimonio e l'impegno di potere precoce dei sovrani.
Entrambi, appena adolescenti, si trovarono immersi in una situazione più grande di loro e non seppero gestirla perché immaturi e presi da interessi futili come ricevimenti, feste, passeggiate.
Il popolo francese, stanco di un re-fantasma e di una regina viziata, incuranti della condizione di povertà nella quale vivevano, e dei privilegi di cui solo una parte della società disponeva, diede vita ad una rivoluzione ‘invitando’ i regnanti a trasferirsi nella capitale in modo che questi potessero rendersi conto della situazione critica del paese che stavano governando.
Il 5 ottobre del 1789, la folla di manifestanti marciò su Versailles penetrando nella reggia, il re e la regina furono costretti a lasciare la loro amata abitazione.


Grande sostenitrice dell'assolutismo, Marie Antoinette è stata una regina capace di nascondere le sue debolezze dietro un paio di scarpe firmate "Manolo" e una chioma decorata con gabbiette di uccelli cinguettanti. Una regina vittima di pettegolezzi, insoddisfatta e umiliata per la mancanza di attenzione da parte del marito che reagiva passivamente ad ogni sua proposta, anche a quelle più piccanti … ma siamo proprio sicuri che si tratti di una storia del XVIII secolo?

imma m.