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martedì 30 giugno 2015

La Notte prima degli esami di IMMA: "Viva la Vida ... una inesauribile sete di vita"



Il tema centrale del mio percorso si concentra intorno alla figura di una pittrice messicana, Frida Kahlonata Coyoacàn nel 1907, pochi anni prima della prima grande rivoluzione moderna in Messico nel 1910.




L'obiettivo del lavoro è quello di cogliere l'essenza di una società dilaniata dal dolore, attraverso la figura di questa donna il cui corpo, analogamente, fu  devastato dalle sofferenze fisiche in conseguenza di un gravissimo incidente. Vi è infatti una sorta di parallelismo tra le vicende della vita personale di Frida Kahlo e gli avvenimenti che il Messico visse quando lei era ancora una bambina, ignara di ciò che stava realmente accadendo nel suo paese. 
Nelle immagini di repertorio Frida  si presenta come un’affascinante dea azteca, che ci offre  attraverso i suoi dipinti un quadro chiaro non solo della sua vita ma anche del suo Paese, evidenziando il forte legame con le tradizioni e il folklore popolare.
Così come il popolo messicano è diviso in due dalla rivoluzione, allo stesso modo l’ anima di Frida è stata scissa in due parti dal dolore fisico, causato dall’ incidente, e da quello sentimentale, derivato dalla tormentata storia d’ amore  con il grande muralista Diego Rivera, che diede il suo contributo alla rivoluzione raccontandola attraverso i suoi celebri murales
Non c’è dunque da meravigliarsi se nonostante fosse nata qualche anno prima dello scoppio della rivoluzione Messicana, preferisse far risalire la sua data di nascita al 1910  dichiarandosi "figlia della rivoluzione", voleva quindi che la sua vita iniziasse con il Messico moderno. 

 Frida però non rappresenta solo l’immagine negativa di una società distrutta dalla sofferenza,  incarna l’umorismo e l’allegria, elementi tipici del popolo messicano e, soprattutto, dà voce ad un’inesauribile sete di vita che si presenta per la prima volta proprio quando tutto sembrava finire, cioè il giorno del suo tragico incidente, nel quale, il pullman su cui viaggiava fu distrutto e un corrimano le attraversò il corpo, condannandola a sofferenze infinite. Quel giorno stesso, quando un uomo le estrasse il corrimano dal corpo, lei diede un urlo atroce ... in quel momento stava urlando al mondo il suo VIVA LA VIDA.



Quella di Frida era una bellezza disarmante che forse non tutti riescono a comprendere a primo impatto, neanche attraverso i suoi autoritratti che sembrano rappresentare una donna  triste e sofferente, dall’ aspetto che lascia a desiderare, solo un’attenta analisi dei suoi dipinti riesce a rivelarci la sua autentica bellezza e la sua abilità nel trasformare il dolore in opere d’arte, in un secolo che è stato lo scenario di atrocità contro l’umanità. 
Con le sue opere è stata capace di dar vita ad una nuova concezione di bellezza che si identifica con la conoscenza di sé, dando un volto a uomini e donne che vivevano in un mondo in cui solo ciò che è oggettivamente bello meritava di essere guardato.

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