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venerdì 3 luglio 2015

La Notte prima degli Esami di LUCA: Il mondo è bello perché è vario!



“Un giorno rimpiangerai la scuola ... tutta quest’ansia ti mancherà ... l’esame di Stato è una bellissima esperienza, vedrai e ti mancherà anche!”



Queste sono le tipiche frasi con cui siamo bombardati negli ultimi giorni. E’ vero, un giorno proverò un fortissimo groppo in gola al sol pensiero di questi giorni. Credo che questo sia dovuto al semplice fatto di aver concluso un percorso, non tanto scolastico -perché le cose da imparare sono tante e di certo non bastano cinque anni di scuola- ma più che altro sociale.

A maggior ragione noi ragazzi del linguistico veniamo spesso a contatto con culture differenti dalla nostra. Per esempio, l’esperienza che ho avuto all’ IMUN è stata di grandissimo aiuto per la mia formazione perché ha contribuito ad abbattere dei preconcetti che mi ero costruito. Inizialmente è chiaro sentirsi disorientati in una dimensione  nuova e diversa, ma la bellezza più grande è essere testimone della costruzione di nuovi spazi e nuove frontiere mentale che, si spera, verranno a loro volta abbattute e ricostruite per fare spazio a tante altre scoperte e considerazioni. 
Molto probabilmente questo è uno degli aspetti più significativi dell'esperienza IMUN, poiché mi ha spinto a pensare in maniera diversa da come ero solito fare. E’ proprio per questo, infatti, che ho scelto di centrare il mio percorso d’esame sulla la visione dell’altro e dell’altrove.

Partendo da quella che è un’introduzione di tipo filosofico sul concetto di globalizzazione, multiculturalismo e conformismo, elementi che in molti considerano il motivo dell’incremento del contatto tra culture diverse, ho voluto poi concentrarmi su quelle che sono le matrici di tipo storico legate alla migrazione, soffermandomi sul concetto di tolleranza, solidarietà, mixofobia e mixofilia. Tuttavia, in questo fermento culturale non bisogna lasciare nell’oblio quelle che sono le proprie radici ed è per questo che mi sono soffermato su questo elemento nell'affrontare alcuni autori della letteratura italiana, come Ungaretti e Pavese, e in lingua spagnola, come Skármeta e Allende. 
Per quando riguarda la cultura inglese, di chi avrei potuto parlare se non del celebre E.M. Forster e del suo “Passage to India”? 
Lo scontro tra due culture, infine, è una conseguenza inevitabile quando si tratta di globalizzazione ed è per questo che in francese ho analizzato il concetto di Xenofobia attraverso la produzione del poeta senegalese Léopold Sédar Senghor. 

Spesso e volentieri, a causa di problemi di tipo economico, politico e sociale, dimentichiamo la bellezza della diversità, la ricchezza che essa porta con sé e di conseguenza innalziamo una barriera per limitare l’accesso al diverso. La cosa più sbagliata da fare è concederlo a coloro che col tempo da diverso verranno ridotti al “noi”. Il mondo è bello perché è vario!

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