“La vita è fragile come un vaso di terracotta… se una sua piccola parte
viene rotta… non puoi aggiustarla e non ti serve alcuna lotta…” .
“Amata per caso” è un romanzo di Stefano Zecchi, pubblicato nel 2005 da Mondadori. Narra la storia di una bambina, Malini, che ha 7 anni e vive in India con la sua famiglia.
Lei è felice perché non conosce nient’altro che sia diverso da quello che ha. Un giorno, però, il destino decide di intromettersi nella sua vita: il padre si ferisce gravemente sul lavoro e la madre è costretta a venderla. Così la bimba è obbligata a lasciare la sua famiglia, le sue abitudini, il suo paese e segue il nuovo “padrone”, Francais, insieme a una scimmia e a un cagnolino. Diventa, così, un’artista di strada e impara a ballare; sa farlo anche molto bene. Girano tra le città dell’India e si esibiscono in ogni piazza non chiedendo elemosina, ma provando a far divertire il pubblico.
In ogni momento libero il suo padrone si dedica alla lettura: per lei chi sa leggere non deve avere mai paura della vita, perché troverà sempre una risposta alle sue domande! Con il tempo inizia anche a voler bene ai suoi tre compagni di viaggio. Ma un giorno il destino irrompe di nuovo nella sua vita: Francais, ormai molto vecchio, muore sotto l’ombra di un albero. Malini si trova sola, con il suo cagnolino; decide di continuare a ballare per poter guadagnare qualche rupia. Riesce ad attirare l’attenzione di uno sconosciuto e entra così nel racket degli sfruttatori di bambini che la obbligano a ballare tutti i giorni per molte ore davanti a grandi hotel di lusso. Ma un giorno si sente male e sviene, al suo risveglio si trova di nuovo sola.
Attirata da alcuni bambini che si recano a scuola conosce delle suore che la accolgono gentilmente. Sa che sarà molto difficile essere adottata alla sua età, ma “la speranza è l’ultima a morire”! Di nuovo il destino le cambia la vita: Giorgio irrompe sulla scena, arriva in India e decide di adottare Malini. Lei viene portata in Italia, a Milano, e qui conosce i suoi nuovi genitori e la nuova casa. Margherita sarà la sua nuova madre e Giorgio il suo nuovo padre. Inizierà a frequentare la scuola, ma l’inserimento è difficile. Solo poche volte riuscirà a chiamare mamma e papà i nuovi genitori. Margherita è molto, forse troppo, possessiva per lei che oramai è abituata a cavarsela da sola.
Gli anni passano e Malini diventa donna, una bella donna che pensa al suo passato. Lei nella sua vita ha sempre ubbidito per uno spirito di conservazione e la sua vita ha sempre preso dei grandi cambiamenti grazie alla danza: Francais l’aveva vista ballare nella piazza del suo paese, gli sfruttatori l’avevano vista ballare, una suora l’aveva vista danzare e ora qualcun altro la vedrà danzare. Trova a Milano una scuola di danza indiana e un giorno conosce Ramon, l’uomo della sua vita, il padre della sua bambina. Per lei Malini desidera solo una vita dove il destino resti fuori, una vita dove lei non sia amata per caso …
Lei è felice perché non conosce nient’altro che sia diverso da quello che ha. Un giorno, però, il destino decide di intromettersi nella sua vita: il padre si ferisce gravemente sul lavoro e la madre è costretta a venderla. Così la bimba è obbligata a lasciare la sua famiglia, le sue abitudini, il suo paese e segue il nuovo “padrone”, Francais, insieme a una scimmia e a un cagnolino. Diventa, così, un’artista di strada e impara a ballare; sa farlo anche molto bene. Girano tra le città dell’India e si esibiscono in ogni piazza non chiedendo elemosina, ma provando a far divertire il pubblico.
In ogni momento libero il suo padrone si dedica alla lettura: per lei chi sa leggere non deve avere mai paura della vita, perché troverà sempre una risposta alle sue domande! Con il tempo inizia anche a voler bene ai suoi tre compagni di viaggio. Ma un giorno il destino irrompe di nuovo nella sua vita: Francais, ormai molto vecchio, muore sotto l’ombra di un albero. Malini si trova sola, con il suo cagnolino; decide di continuare a ballare per poter guadagnare qualche rupia. Riesce ad attirare l’attenzione di uno sconosciuto e entra così nel racket degli sfruttatori di bambini che la obbligano a ballare tutti i giorni per molte ore davanti a grandi hotel di lusso. Ma un giorno si sente male e sviene, al suo risveglio si trova di nuovo sola.
Attirata da alcuni bambini che si recano a scuola conosce delle suore che la accolgono gentilmente. Sa che sarà molto difficile essere adottata alla sua età, ma “la speranza è l’ultima a morire”! Di nuovo il destino le cambia la vita: Giorgio irrompe sulla scena, arriva in India e decide di adottare Malini. Lei viene portata in Italia, a Milano, e qui conosce i suoi nuovi genitori e la nuova casa. Margherita sarà la sua nuova madre e Giorgio il suo nuovo padre. Inizierà a frequentare la scuola, ma l’inserimento è difficile. Solo poche volte riuscirà a chiamare mamma e papà i nuovi genitori. Margherita è molto, forse troppo, possessiva per lei che oramai è abituata a cavarsela da sola.
Gli anni passano e Malini diventa donna, una bella donna che pensa al suo passato. Lei nella sua vita ha sempre ubbidito per uno spirito di conservazione e la sua vita ha sempre preso dei grandi cambiamenti grazie alla danza: Francais l’aveva vista ballare nella piazza del suo paese, gli sfruttatori l’avevano vista ballare, una suora l’aveva vista danzare e ora qualcun altro la vedrà danzare. Trova a Milano una scuola di danza indiana e un giorno conosce Ramon, l’uomo della sua vita, il padre della sua bambina. Per lei Malini desidera solo una vita dove il destino resti fuori, una vita dove lei non sia amata per caso …
Questo romanzo ci ha coinvolto molto, soprattutto nella prima parte della storia, perché ricca di descrizioni e sequenze riflessive da cui è possibile cogliere il pensiero della protagonista. In questo libro, però, non si parla solo della storia della ragazza, ma propone anche temi d’attualità come il razzismo, l’adozione e lo sfruttamento minorile. Nonostante tutto quello che ha trascorso, Malini ci ha fatto comprendere la bellezza di un paese stupendo: l’ India; ma anche il messaggio, secondo il quale non ci si può fermare mai alle apparenze, ma bisogna sempre avere la forza di guardare oltre, anche se ciò può sembrare difficile.
Assunta V.
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